IL SEGNO Mensile della Diocesi – dicembre 1986
Al primo sguardo sembra una mappa antica, poi se l’occhio scende attentamente sui particolari ecco che appare magicamente la nostra città con i palazzi e i monumenti che conosciamo. E’ una mappa del centro storico di Milano entro le ex mura spagnole, vista a volo d’uccello, come si diceva nello ‘800, architettonicamente è un disegno assonometrico che ci rivela interni che solitamente non vediamo, vie che mai percorriamo, ma anche strade che conosciamo e magari il piacere di scoprire la nostra casa. Infatti la precisione del disegno arriva a restituirci con esattezza anche le case comuni, oltre ai grandi monumenti. Immaginando di librarci in volo come un uccello, sorvolare il centro e posare i nostri occhi in corso Magenta, ecco che vediamo la chiesa di S. Maurizio e il Monastero Maggiore, al suo fianco il portico del Museo Archeologico e nel secondo cortile la Torre di Massimiano. Di fronte vediamo il palazzo Litta (n.24) con i suoi cortili, più avanti ecco la chiesa di San Nicolao e così via. E più la guardiamo, questa 2°edizione di “ Mediolanum”, più ci sorprende e incuriosisce. In essa ciò che “ trascina” non è solo un gusto grafico come ce lo dà una mappa antica, qui c’è in più la nostra identificazione di cittadini che ritrovano i luoghi della propria esistenza in una rivisitazione personale che esalta ricordi o genera smarrimenti per le sorprese improvvise………. Infatti notiamo il nuovissimo edificio del Piccolo Teatro in costruzione che qui in mappa ci appare nella sua architettura definitiva; oppure la sorpresa di vedere il Parco delle Basiliche che si estende da Sant’Eustorgio a San Lorenzo dimostrando la sua importanza nell’assetto urbanistico……………… Ma come si è giunti a realizzare quest’opera, chi sono gli autori, perchè oggi alle soglie del XXI secolo fare una mappa monumentale? Giovanni R. Dradi che ha terminato l’opera e l’ha data alle stampe ci dice che costruire questa mappa è stato un atto d’amore verso la città di Milano, ma un atto che è costato caro in termini di tempo e danaro e forse una parte di merito va data alla incoscienza iniziale della dimensione del progetto di Carlo Dradi. Negli anni ’50 il lavoro si interruppe.
Quando Giovanni Dradi aggiornò i disegni era l’82 e terminò la prima edizione nel 1985………….. Ebbene, oggi che la vediamo finita, questa mappa rivela un senso e una funzione inimmaginabile, non ha solo un senso estetico, ma una funzione culturale per un vasto pubblico, in altre epoche le carte erano a disposizione di poche persone,………Infatti al di là del valore artistico emerge il valore della conoscenza e valorizzazione della città attuata in modo nuovo. La vista dall’alto determina una “presa ottica” immediata sull’intera area dello schema urbano, rivelando i monumenti storici,
le edificazioni moderne, le loro dislocazioni e la storia annessa alle loro origini…
Leave a Reply